Introduzione

Agli inizi del terzo millennio, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) lasciano intravedere scenari futuristici e di benessere per tutta la comunità umana.
L'ICT (Information Communication Technologies) è quel nuovo paradigma tecnoeconomico riguardante la progettazione, la gestione ed il controllo dei sistemi di produzione di beni e servizi in tutta l'economia. Esso è basato su un insieme interconnesso di radicali innovazioni nei computer, nel software, nei sistemi di controllo, nei circuiti integrati e nelle telecomunicazioni, che hanno consentito una drastica riduzione dei costi di archiviazione, elaborazione, trasmissione e distribuzione delle informazioni.

La globalizzazione è il tema caldo del momento: la domanda che ognuno si pone è se questa contribuirà a creare nuovi posti di lavoro.
Lo studio del ruolo svolto dall'ICT, in particolare quello di Internet e del commercio elettronico, è fondamentale per stabilire se questo fiorente processo innovativo abbia un effetto creativo o distruttivo sull'occupazione.
La nostra analisi sarà articolata in cinque capitoli, nel primo dei quali si studierà la relazione tra il progresso tecnico (considerato come lo strumento chiave dello sviluppo dinamico della ricchezza individuale e collettiva) e l'occupazione, secondo i vari contributi teorici proposti dalle innumerevoli scuole di pensiero che si sono succedute fin dall'origine della scienza economica, per conoscerne le origini e le varie angolature: questo approccio è il più adatto a proporre le teorie e le nozioni in questione (sia quelle più semplici sia quelle più complesse e realistiche). Si introdurrà poi l'argomento, illustrando brevemente le teorie dominanti nel XVII e nel XVIII secolo, proposte dai mercantilisti; in seguito, si passerà a discutere quelle offerte dai classici, in primis la teoria della compensazione, cardine di un acceso dibattito sul tema. Si analizzerà poi il pensiero neoclassico, quello di Keynes e di Schumpeter, e quindi ci si riferirà a studi teorici più recenti. Infine, si tenterà di comparare il pensiero degli autori da noi citati in questa sede, proponendo anche uno schema riassuntivo generale che permetta di paragonare l'andamento delle diverse variabili che, secondo le varie teorie economiche, influenzano il legame tra progresso tecnico ed occupazione. Ognuno dei modelli esposti cercherà di spiegare il legame esistente tra progresso tecnico e posti di lavoro, considerando il mutamento di alcune variabili e la costanza di altre e provando a semplificare più o meno la realtà dei fatti. Questo non fa altro che aumentare le difficoltà di chi tenta di definire l'andamento del fenomeno oggetto della nostra indagine, nel lungo periodo. Oggettivamente, vi è la necessità di fare riferimento ad una visione disaggregata dell'analisi, dato che quella aggregata non consente di cogliere la molteplicità delle variabili che entrano in gioco. Partiremo, dunque, da un approccio di tipo post-keynesiano, introducendo però alcuni elementi di analisi microeconomica che permettano di considerare l'importanza del fatore istruzione nell'eterogeneità della forza lavoro.

Nel secondo capitolo si analizzerà più in particolare il rapporto tra le nuove tecnologie ICT e la stessa occupazione, in primo luogo, definendo questo nuovo paradigma ed, in secondo luogo, localizzandolo nei tre grandi blocchi occidentali e cercando di prevederne l'andamento futuro in base a quello passato e presente. Inizialmente, si confronteranno le caratteristiche del nuovo paradigma dell'ICT con quelle del precedente modello fordista; in seguito, si presenterà brevemente una cronologia della sua diffusione fino ad oggi, valutando le principali tendenze e l'incertezza relativa alle vicende del settore dell'ICT. Si affronterà, quindi, il tema della rilocalizzazione internazionale delle attività manifatturiere tradizionali e della crescita della produttività (verso i Paesi in via di sviluppo), legata all'ICT, come un elemento che può causare disoccupazione tecnologica. Per superare quest'ultima si valuterà quanto potrebbe essere utile una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro. Si parlerà poi delle nuove figure professionali più richieste sul web. Infine, si affronterà la situazione occupazionale del settore e si formuleranno delle ipotesi sulle prospettive per il futuro.

Nel terzo capitolo, sarà preso in esame il fenomeno Internet ed, in particolare, si definirà il commercio elettronico. Si illustrerà, quindi, la situazione attuale dell'e-commerce in Italia, in Europa e nel mondo. Alla fine, verrà analizzato il tipo di marketing delle piccole e medie imprese italiane sul web ed anche il modo in cui esse valutano la possibilità di gestire un sito on-line.

Nel quarto capitolo, si riporteranno i risultati di una ricerca empirica da noi condotta su un'azienda, l'UNITEC, che offre servizi alle imprese ed, in particolare, si occupa di un'attività assolutamente innovativa, l'e-procurement in outsourcing (ramo dell'e-commerce, che rientra nel B2B) od approvvigionamento elettronico terziarizzato. Nella trattazione, si preciserà perché l'UNITEC si propone come gestore di questo e di altri servizi e, soprattutto, si studieranno la quantità, il tipo e la qualità dei posti di lavoro che essa offre ai propri dipendenti.

Nel quinto capitolo sarà conclusa l'analisi, ricollegando lo studio di caso alla problematica più generale degli effetti occupazionali dell'ICT. Nelle conclusioni si cercherà di sintetizzare, sulla base dei risultati dell'indagine empirica, alcune linee di tendenza e percorsi logici, che superino la pura contrapposizione accademica tra teorie ottimiste e pessimiste sul rapporto intercorrente tra progresso tecnico ed occupazione. Inoltre, tali considerazioni mireranno ad individuare la rete delle interconnessioni causali attraverso cui le nuove tecnologie producono effetti sulla struttura dell'occupazione. Infine, si considereranno le posizioni prese dalle autorità governative nei confronti di tale problematica e le linee di intervento previste a riguardo.

 


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