Protagoniste indiscusse dei Distretti Industriali sono le piccole e medie imprese (PMI) che hanno sempre dato un forte contributo all'economia italiana.
I DI, circa 201 su tutto il territorio nazionale, sono caratterizzati dalla presenza, in un'area mediamente di 50Km2, di numerose piccole e medie imprese, con un numero di dipendenti che varia da poche decine a qualche centinaio.
Il numero di dipendenti è di circa 2.200.000, e costituiscono il 42% dell'occupazione manifatturiera italiana.
Esse producono beni appartenenti alla stessa tipologia merceologica, alla stessa famiglia produttiva, ed hanno una forte interrelazione, volontaria ed involontaria; nella maggior parte dei casi, nel Distretto si produce un'unica tipologia di prodotto e le varie imprese si impegnano in una o poche fasi della produzione del bene.
In generale, è possibile identificare alcune caratteristiche comuni ai diversi DI, che sono dislocati indistintamente su tutto il territorio nazionale, illustrate nel seguito.
Le Tipologie d'Impresa Distrettuale
Di seguito sono proposte due classificazioni "didattiche" delle imprese dei Distretti.
Una prima classificazione è stata effettuata in base al posizionamento delle imprese nella catena del lavoro, distinguendo tra:
- imprese terminali, sono quelle che producono il prodotto finale e che hanno accesso sui mercati di sbocco (ad esempio, assemblaggio e fasi accessorie);
- imprese contoterziste (monofase o plurifase), sono quelle coinvolte in una o più fasi della produzione (ad esempio, nella produzione di divani, sono quelle che conciano la pelle, o imbottiscono i cuscini);
- imprese fornitrici, operano in un'industria diversa da quella che identifica il prodotto finale, ma appartengono allo stesso settore verticalmente integrato delle imprese terminali (ad es. in un Distretto dell'abbigliamento queste coincidono con le imprese che producono bottoni).
Poi, in base al comportamento strategico - competitivo delle imprese operanti all'interno dei Distretti, è possibile individuare quattro tipologie di imprese:
- imprese leader, sono imprese che detengono una posizione di dominanza sul mercato di riferimento e che hanno sviluppato un set di competenze che alimenta un vantaggio competitivo sostenibile nei confronti dei concorrenti, locali e non;
- imprese follower, sono imprese che si affacciano sul mercati di nicchia e che presentano una sostanziale debolezza nelle competenze di innovazione e progettazione del prodotto, cui fanno fronte adattando e soprattutto imitando i prodotti lanciati dalle imprese leader;
- imprese specializzate, sono imprese che hanno sviluppato specifiche competenze nell'area produttiva e che sono in grado di offrire, grazie alle competenze distintive che sviluppano, un valido contributo alla competitività delle imprese leader e più in generale a tutte le imprese del Distretto;
- imprese "bloccate", sono imprese che eseguono, per conto di uno o più committenti, specifiche lavorazioni e che risultano in una posizione di debolezza contrattuale e di dipendenza nei confronti dei potenziali clienti, dovuta non solo alla struttura dell'offerta (numerosità delle imprese, scarsa differenziazione del prodotto), ma anche alla mancanza di asimmetrie informative in merito alla produttività degli impianti, ai tempi e ai costi di lavorazione.