LA SCELTA DELL'INTERNAZIONALIZZAZIONE ED IL SUO NUOVO SIGNIFICATO

I GAP DELLE IMPRESE DISTRETTUALI

I gap principali che il modello distrettuale mostra rispetto ai nuovi mercati:

  1. Le PMI non possiedono la stessa forza delle imprese di dimensione più grande, non possiedono le stesse quantità e qualità di informazioni, non hanno la disponibilità di mezzi della grande impresa, non ne hanno lo stesso potere contrattuale. In pratica non possono sfruttarne gli stessi vantaggi competitivi.
  2. Alcuni fattori che risultavano vincenti nel mercato nazionale non possono essere utilizzati direttamente sui mercati esteri; uno per tutti il fattore di localizzazione. Questo ultimo infatti è stato una condizione favorevole per far crescere l'attività della piccola impresa, assicurando un basso costo del lavoro, la disponibilità di specifiche informazioni, di conoscenze e di skills, ed un sentimento di appartenenza ad un più vasto ed omogeneo sistema socio-imprenditoriale, ovvero il Distretto. La localizzazione risulta fortemente indebolita dalla maggiore possibilità d'informazione e comunicazione che gli strumenti dell'ICT offrono.
  3. Inoltre, la carenza di infrastrutture adeguate e la limitata capacità della comunità e delle istituzioni di accompagnare gradatamente questi fenomeni di sviluppo sono un ulteriore handicap delle imprese distrettuali rispetto ad altre realtà aziendali.

L'IPOTESI DELLA COLLABORAZIONE E DELLA CONDIVISIONE PER SUPERARE I GAP

Ci sono almeno due campi di internazionalizzazione molto promettenti che devono essere esplorati al di là dell'export:

Nel primo caso le imprese hanno un vantaggio decisivo se selezionano gli ambienti nazionali in funzione delle differenti caratteristiche di costo e produttività.
Date le differenze tra paesi, considerando anche i paesi newcomers a basso costo del lavoro, il massimo valore di ciascuna catena di produzione sarà ottenuto distribuendo le attività in modo da sfruttare i vantaggi relativi di ciascun paese in specifiche fasi della catena.
L'ottimizzazione della catena transnazionale veniva una volta fatta dalle multinazionali tramite le filiali direttamente controllate e sparse in tutto il mondo.

Oggi può essere fatta da tutte le imprese, anche piccole, attraverso lo sviluppo di reti di collaborazione internazionale o di servizi.

Nel secondo caso, le imprese acquisiscono un vantaggio decisivo perché si rendono capaci di utilizzare le conoscenze e gli "specialismi" accessibili in scala mondiale, invece che produrle in proprio, od in un ambiente vicino, ad alto costo e rischio.
La possibilità di entrare a far parte di una rete del genere permette all'impresa di specializzarsi in un sapere specifico, valorizzabile in scala mondiale, e di contare per tutto il resto sulla fornitura di tecnologie, competenze e lavorazioni da altre imprese con cui si è instaurato un rapporto di fiducia.

 


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